Verso la fine dell'800 con la scoperta dell'elettrone fu dimostrato che l'atomo non era indivisibile, ma composto da particelle più piccole (alle quali ci si riferisce con il termine subatomiche). La scoperta dell'elettrone risale al 1897, anno in cui Joseph John Thomson osservò che i raggi catodici erano sensibili ai campi elettrici e magnetici, e che si comportavano come particelle cariche negativamente. Thomson ipotizzò che queste particelle negative fossero una componente di tutti gli atomi.
Goldstein osservò che nei tubi catodici prendevano corpo anche raggi di un'altra natura, che andavano in direzione opposta e quindi erano costituiti da particelle cariche positivamente. Le particelle positive che venivano a formarsi avevano un rapporto di m/c 1836 volte maggiore di quello dell'elettrone. A tali particelle fu dato il nome di protoni.
Il fisico inglese James Chadwick scoprì nel 1932 l'esistenza di una nuova particella neutra con massa quasi uguale a quella del protone: il neutrone. Questa scoperta gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1935.
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