sabato 14 marzo 2009

buongiorno professò...

Ciao :)

Mosca biricchina, piangi piccina, nella ragnatela tu sarai.... mangiata.

John Dalton

John Dalton (1766-1844), scienziato inglese, fondatore dell'atomistica chimica moderna.
Usando miscele gassose, studia e chiarisce le relazioni ponderali fra elementi.
Nel 1801-1802 enuncia la "legge delle pressioni parziali"
Lo scienziato il 6 settembre 1803,compila una prima tabella di pesi atomici, tabella affetta da errori concettuali, ma fondamentale perché la prima che sia stata elaborata (gli errori sono legati alla convinzione che il numero di particelle di vari gas in un dato volume possa essere diverso, d'altronde non aveva conoscenza dell'esistenza di molecole biatomiche, perciò interpretò le sue esperienze sulla base che il gas idrogeno fosse H e non H2).
Egli usò inoltre simboli nuovi per identificare gli atomi, ma anche per alcuni composti, poiché non esistevano ancora metodi per individuarli come tali, per esempio KOH e NaOH; adottò anche un modello simbolico per mostrare che gli atomi potevano unirsi in rapporti diversi, pur immaginando "molecole" assolutamente improbabili e, alla luce delle attuali conoscenze, impossibili.
Per capire l'importanza del contributo di Dalton allo sviluppo della moderna chimica, con la sua innovativa simbologia, basti pensare che, prima di lui, vigeva ancora l'abitudine di tentare di "comunicare" mediante simbologie che si rifacevano all'alchimia ed all'astrologia, con descrizioni di processi che sembravano più racconti fantastici che esperienze reali e con simboli fantasiosi e mitologici.

Protone: storia e caratteristiche

Il protone è una particella dotata di carica elettrica positiva che può esistere libera o legata in un nucleo atomico. La sua scoperta viene generalmente attribuita a Ernest Rutherford, che nel 1919 produsse protoni dotati di elevata velocità bombardando atomi di azoto con particelle a, sebbene il fisico tedesco Eugene Goldstein ne avesse in precedenza ipotizzato l'esistenza per spiegare i suoi esperimenti. Il meccanismo di questo processo di disintegrazione nucleare fu però osservato per la prima volta da Blackett, nel 1925, utilizzando una camera a espansione. Il valore della carica elettrica del protone è uguale a quello dell'elettrone, ma di segno opposto: 1,602 × 10-19 coulomb. La sua massa è poco più di 1800 volte quella dell'elettrone (circa 1836 volte) e quasi uguale a quella del neutrone: il protone ha infatti una massa a riposo di 1,6726231 × 10-27 kg.

Il neutrone

Il neutrone è uno dei due costituenti del nucleo atomico. Massa: 10% maggiore di quella del protone; raggio: rn= 1Fm. La caratteristica dei neutroni a differenza delle altre particelle subatomiche è l'assenza di carica elettrica. L'assenza di carica del neutrone lo rende difficile da rilevare ma anche da controllare. Le particelle cariche possono essere accelerate, decelerate da campi elettrici o magnetici, che però non hanno effetto sui neutroni. I neutroni liberi possono essere ottenuti solo dalla disintegrazione del nucleo; l'unico mezzo per controllarli è quello di porre dei nuclei sulla loro traiettoria in modo che i neutroni vengano rallentati o assorbiti nella collisione. La scoperta del neutrone si deve al fisico inglese Chadwick che nel 1932 fornì una nuova interpretazione degli esperimenti effettuati negli anni precedenti.

Il protone

Il protone è insieme al neutrone uno dei due costituenti del nucleo atomico. Il protone è molto piu pesante dell'elettrone; la sua massa è infatti circa 200 volte quella dell elettrone.
massa: Mp= 1,67 x 10(-24) gr
il raggio: Rp= 1 Fm ( 1 Fm = 10(-15) m)
Questa grandezza viene chiamata Fermi (Fm) dal nome del grande fisico italiano Enrico Fermi, ed è spesso usato per le misure atomiche e subatomiche. La scoperta del protone non è legata ai risultati di un esperimento, infatti itorno al 1920 si accertò che non esisteva alcun componente nucleare di carica positiva piu leggero dell'atomo di idrogeno si arrivo alla conclusione che il costituente fondamentale dei nuclei atomici fosse il nucleo dell'idrogeno che fu chiamato ''Protone''.

L'elettrone


L'elettrone è una particella subatomica che appartiene alla classe dei leptoni. L'elettrone è il piu leggero e il piu piccolo delle tre particelle che costituiscono gli atomi. Esso possiede una carica elettrica negativa. Gli studiosi non sono ancora riusciti a misurare il raggio dell'elettrone date le sue piccole dimensione; per questo fatto esso è detto puntiforme. L'elettrone venne scoperto nel 1897 da J. J. Thompson che mise per la prima volta in evidenza l'esistenza delle particelle elementari.

Neutrone: storia e caratteristiche

L'esistenza del neutrone venne ipotizzata nel 1920 dal fisico britannico Ernest Rutherford e da altri scienziati, ma la verifica sperimentale si ebbe solo nel 1932 per merito del fisico britannico James Chadwick. Nel 1930, W. Bothe e H. Becker osservarono l'emissione di radiazione neutra mentre bombardavano con particelle alfa (nuclei di elio) un bersaglio di berillio. Il successivo contributo fu apportato a cavallo tra il 1931 e il 1932 da Irene Curie e suo marito F. Joliot a Parigi: essi mostrarono che questa radiazione misteriosa, se colpiva paraffina o altri composti contenenti idrogeno, ne provocava l'espulsione di protoni di alta energia. Finalmente, nel 1932, Chadwick, sulla base dei risultati di alcuni esperimenti da lui eseguiti su questa nuova radiazione, constatò che questa non poteva essere radiazione elettromagnetica (fotoni), ma particelle neutre (cioè con carica elettrica nulla) di massa circa uguale a quella del protone, il neutrone che ha massa pari a 1,675 × 10-27 kg.

Elettrone: storia e caratteristiche

Le particelle fondamentali costituenti l’atomo sono tre: elettrone, neutrone e protone.Già nel 1860 William Crookes effettuò esperimenti con il tubo di Geissler (tubo a scarica con all'interno vari gas a pressione inferiore di quella atmosferica): scoprì che si generava una luce di colori diversi a seconda del gas utilizzato; questa luce partiva dal catodo (polo negativo) e fluiva verso l'anodo (polo positivo).
Questi raggi, poi definiti catodici, vennero utilizzati da Thomson per i suoi esperimenti. Nel 1874 poi il fisico irlandese George Stoney utilizzò per primo l'elettrone come unità fondamentale dell'elettrochimica, e fu il primo a dare il nome alla particella.
La scoperta della natura di particella subatomica dell'elettrone fu però fatta nel 1897 da J. J. Thomson all'interno del Laboratorio Cavendish dell'Università di Cambridge, mentre svolgeva esperimenti sul tubo catodico. Egli già nel 1895 aveva constatato, lavorando sempre sui raggi catodici, che applicando un campo magnetico ed elettrico, il rapporto tra la carica elettrica e la massa era uguale a 5,273 · 1017 e/g. Da questo si dedusse che l’elettrone ha massa a riposo di 9109 x 10-28 g. Nel 1909 poi Robert Millikan calcolò la carica elettrica dell'elettrone (pari a 1602 x 10-19 coulomb) con il famoso esperimento della goccia d'olio.

giovedì 12 marzo 2009

La scoperta del neutrone

Nei primi anni del XX secolo si riteneva che la materia fosse costituita da atomi, a loro volta costituiti da elettroni e protoni. Dal momento che queste particelle avevano carica elettrica uguale ma di segno contrario, gli elettroni avevano carica positiva, mentre i protoni carica negativa, si era perciò convinti che l’atomo, che era elettricamente neutro, contenesse lo stesso numero di protoni e di elettroni in modo che le cariche si annullassero a vicenda.

Nel 1930, il tedesco Walter Wilhelm Bothe, analizzando una radiazione secondaria ottenuta inviando raggi alfa ottenuti dal polonio su una lamina di berillio, scoprì che la radiazione era composta da particelle prive di carica elettrica.

Nel 1932 l’inglese James Chadwich, dimostrò che la radiazione secondaria ottenuta da Bothe era sempre formata da particelle con massa uguale, indipendentemente dal materiale utilizzato, a queste particelle venne dato il nome di neutroni, esse sono prive di carica elettrica.

La massa del neutrone è 1,675 X 10-27 kg, quasi uguale a quella del protone, perciò era chiaro che il neutrone non poteva essere formato dall’unione di un protone con un elettrone.

Possiamo perciò affermare che gli atomi contengono tre tipi di particelle principali, i neutroni, gli elettroni e i protoni.

Il neutrone

L'esistenza di una particella neutra (neutrone), fu ipotizzata per la prima volta dal fisico inglese James Chadwick, per spiegare l origine di alcune radiazioni scoperte da IRENE CURIE a Parigi.
Grazie a questa scoperta CHADWICK vinse il premio nobel per la fisica.
Il neutrone è privo di carica elettrica, e come il neutrone è un costituente dei nuclei atomici;la sua massa è pari a 1.675 *10-27 Kg (10 elevato -27), la sua scoperta venne ipotizzata non solo da CHADWICK ma anche da altri grandi fisici come RUTHEFORD ecc.,ma solo CHADWICK riusci a verificarne l'esistenza. Come costituente dei nuclei atomici il neutrone è una particella stabile; allo stato libero invece decade in un protone,un Elettrone e un neutrino, con un tempo di dimezzamento di circa 17 minuti. Le particelle cariche acquisiscono energia solo quando passano attraverso la materia, a causa delle forze elettromagnetiche con il quale interagiscono;il neutrone invece,risente solo marginalmente di queste forze,però è soggetto alla forza nucleare forte;questa a effetto solamente se il neutrone si trova accanto a un altro nucleo. Quindi il neutrone è libero di proseguire il suo tragitto fino a che non va ad urtare un altro nucleo. Queste collisioni avvengono molto raramente a causa della ridotta sezione trasversale dei nuclei, i neutroni percorrono grandi distanze prima di collidere.

Le tre particelle atomiche

ELETTRONE

Delle tre particelle che costituiscono gli atomi, l'elettrone è di gran lunga il più leggero ed il più piccolo. Per avere un idea del suo peso dobbiamo pensare che ci vorrebbero dieci miliardi di miliardi di miliardi di elettroni per fare un solo grammo di materia! La sua massa è infatti: me = 9.1 × 10-28 gr
Il raggio dell'elettrone è così piccolo che non si è ancora riusciti a misurarlo; per questo diciamo che è puntiforme. Sappiamo inoltre che è privo di struttura interna, cioè è una particella fondamentale in quanto non composta da altre più piccole. Nell'uso comune, l'elettrone viene abbreviato con il simbolo "e-" e la sua carica elettrica per convenzione è negativa. La carica dell'elettrone Qe viene identificata come carica elementare. In questo modo, la carica di tutte le altre particelle viene riferita a quella dell'elettrone: la carica elettrica di una particella è sempre un multiplo intero o una frazione, segno a parte, della carica elementare Qe.
La scoperta degli elettroni, nel 1897, da parte di J.J. Tompson, ha messo in evidenza per la prima volta l'esistenza delle particelle elementari, o meglio la natura non continua della materia.

PROTONE

Il protone è, insieme al neutrone, uno dei 2 costituenti del nucleo atomico. Il protone è molto più pesante dell'elettrone; la sua massa è infatti circa 2000 volte quella dell'elettrone. mp = 1.67 × 10-24 gr. Il raggio del protone è: rp = 1 fm (1 fm = 10-15 m) Questa grandezza viene chiamata fermi(fm) dal nome del grande fisico italiano Enrico Fermi, ed è spesso usata per le misure atomiche e subatomiche. Per ottenere un fermi dobbiamo dividere un metro in un miliardo di parti, poi dividere quanto ottenuto in un milione di parti! Il protone viene comunemente abbreviato con il simbolo “p”, e la sua carica elettrica è uguale a quella dell'elettrone ma ha segno opposto, ovvero è positiva: QP = + e
Storicamente, la scoperta del protone non è legata ai risultati di un esperimento preciso, come è invece avvenuto per le altre particelle: infatti, intorno al 1920, si accertò che non esisteva alcun componente nucleare di carica positiva più leggero dell'atomo di idrogeno (ricordiamo che la massa degli elettroni è trascurabile rispetto a quella dei protoni) e si arrivò alla conclusione che il costituente fondamentale dei nuclei atomici fosse il nucleo di idrogeno, che fu chiamato protone (dal greco proton, che significa “primo”).

NEUTRONE

Il neutrone è, insieme al protone, uno dei 2 costituenti del nucleo atomico. La massa del neutrone è di circa 10% maggiore a quella del protone. Il raggio del neutrone è rn = 1 fm, come quello del protone.Il neutrone viene comunemente abbreviato con il simbolo “n”, e non possiede carica elettrica, ovvero è una particella elettricamente neutra. Nel 1930, W.Bothe e H Bekher osservarono l'emissione di radiazione neutra mentre bombardavano con particelle alfa (nuclei di elio) un bersaglio di berillio. Nel 1932, Chadwick, sulla base dei risultati di alcuni esperimenti da lui eseguiti su questa nuova radiazione, constatò che questa non poteva essere radiazione elettromagnetica (fotoni), ma particelle neutre (cioè con carica elettrica nulla) di massa circa uguale a quella del protone; il neutrone. Come riconoscimento per i risultati ottenuti con le sue ricerche, Chadwick fu insignito del premio Nobel per la fisica nel 1935.

La scoperta dell'elettrone

Delle tre particelle che costituiscono gli atomi, l'elettrone è di gran lunga il più leggero ed il più piccolo. Per avere un idea del suo peso dobbiamo pensare che ci vorrebbero dieci miliardi di miliardi di miliardi di elettroni per fare un solo grammo di materia! La sua massa è infatti: me = 9.1 × 10-28 g
Il raggio dell'elettrone è così piccolo che non si è ancora riusciti a misurarlo; per questo diciamo che è puntiforme. Sappiamo inoltre che è privo di struttura interna, cioè è una particella fondamentale in quanto non composta da altre più piccole. Nell'uso comune, l'elettrone viene abbreviato con il simbolo "e-" e la sua carica elettrica per convenzione è negativa. La carica dell'elettrone viene identificata come carica elementare. In questo modo, la carica di tutte le altre particelle viene riferita a quella dell'elettrone: la carica elettrica di una particella è sempre un multiplo intero o una frazione, segno a parte, della carica elementare.
Nel 1904 Sir Joseph John. Thomson (1856-1940 ), mentre studiava la conduzione elettrica nei gas (premio Nobel per la fisica nel 1906), scoprì che, facendo passare delle scariche elettriche attraverso un gas molto rarefatto contenuto in un tubo di vetro, si producevano raggi luminescenti proveniente dal catodo (elettrodo negativo), chiamati perciò raggi catodici. Thomson comprese che i raggi erano composti da particelle dotate di carica elettrica negativa e di massa piccolissima, uguali fra loro qualunque fosse il gas usato: le particelle così prodotte vennero chiamate elettroni.
Si scoprì in seguito che, nello stesso esperimento, si produceva anche un fascio di particelle aventi carica elettrica positiva. Il fascio positivo aveva una direzione di moto opposta al precedente e venne perciò chiamato fascio di raggi anodici.
Le particelle che componevano questo fascio non erano sempre uguali: la loro massa e quantità di carica trasportata dipendevano dal gas usato. Queste particelle furono chiamate ioni (il più piccolo di questi ioni si otteneva usando il gas idrogeno).
Thomson capì di trovarsi di fronte a “parti di atomi” e ipotizzò che l’atomo non fosse indivisibile come fino allora si credeva. Thomson trovò che le dimensioni dell’elettrone dovessero essere dell’ordine di 10-14 metri, mentre quelle di un atomo risultavano dell’ordine di 10-10 metri; ipotizzò quindi che lo spazio in cui non si trovavano gli elettroni fosse in parte occupato da particelle cariche positivamente e in parte da altra massa atomica.
Propose pertanto un modello di atomo, nel 1906, in cui le cariche negative erano immerse in una sfera positiva ed erano tra loro bilanciate.

La scoperta del protone

Servendosi di un catodo perforato Goldsein scoprì che oltre ai raggi catodici prendevano corpo anche raggi di un’altra specie. Tali raggi si muovevano in direzione opposta a quella dei raggi catodici, il che autorizzava ad ammettere che essi erano costituiti da particelle cariche positivamente in quanto le particelle che costituivano i raggi catodici erano cariche negativamente.
Sfruttando metodi particolari, si dimostrò che il minimo valore del rapporto massa/carica nei raggi positivi si otteneva quando il gas residuo nel tubo catodico era costituito da idrogeno. La particella positiva formata in queste circostanze possedeva un rapporto massa/carica 1836 volte maggiore di quello dell’elettrone. Inoltre tutti i rapporti massa/carica, erano multipli del rapporto massa/carica misurato per l’idrogeno.
Questa particella, a cui è stato dato il nome di protone e la cui massa è di 1,673 X 10-27 kg., è un costituente fondamentale dell’atomo, nonché la portatrice elementare della carica positiva,
Il numero di protoni, o di elettroni, è ciò che caratterizza in maniera determinante le proprietà chimiche e fisiche di un elemento chimico. Tale numero viene chiamato numero atomico (N.A.) di un elemento.

Ciao da Luigi

Ciao.

protone,neutrone,elettrone

NEUTRONE
Il neutrone è,insieme al protone, uno dei 2 costituenti del nucleo atomico. La massa del neutrone è di circa 10% maggiore a quella del protone. Il raggio del neutrone è rn = 1 fm, come quello del protone.Il neutrone viene comunemente abbreviato con il simbolo “n”, e non possiede carica elettrica, ovvero è una particella elettricamente neutra. Nel 1930, W. Bothe e H. Becker osservarono l'emissione di radiazione neutra mentre bombardavano con particelle alfaun bersaglio di berillio. Nel 1932, Chadwick, sulla base dei risultati di alcuni esperimenti da lui eseguiti su questa nuova radiazione, constatò che questa non poteva essere radiazione elettromagnetica, ma particelle neutre di massa circa uguale a quella del protone; il neutrone. Come riconoscimento per i risultati ottenuti con le sue ricerche, Chadwick fu insignito del premio Nobel per la fisica nel 1935.La scoperta del neutrone non si sarebbe tuttavia potuta realizzare se Bothe e Becker nel 1930, non avessero notato che particelle alfa emesse dal Polonio
PROTONE
Il protone è, insieme al neutrone, uno dei 2 costituenti del nucleo atomico.Il protone è molto più pesante dell'elettrone;la sua massa è infatti circa 2000 volte quella dell'elettrone. mp = 1.67 × 10-24 grIl raggio del protone èrp = 1 fm (1 fm = 10-15 m) Questa grandezza viene chiamata fermi dal nome del grande fisico italiano Enrico Fermi, ed è spesso usata per le misure atomiche e subatomiche. Per ottenere un fermi dobbiamo dividere un metro in un miliardo di parti, poi dividere quanto ottenuto in un milione di parti! Il protone viene comunemente abbreviato con il simbolo “p”, e la sua carica elettrica è uguale a quella dell'elettrone ma ha segno opposto, ovvero è positiva: QP = + eStoricamente, la scoperta del protone non è legata ai risultati di un esperimento preciso, come è invece avvenuto per le altre particelle: infatti, intorno al 1920si accertò che non esisteva alcun componente nucleare di carica positiva più leggero dell'atomo di idrogeno e si arrivò alla conclusione che il costituente fondamentale dei nuclei atomici fosse il nucleo di idrogeno, che fu chiamato protone.
ELETTRONE
Delle tre particelle che costituiscono gli atomi, l'elettrone è di gran lunga il più leggero ed il più piccolo. Per avere un idea del suo peso dobbiamo pensare che ci vorrebbero, dieci miliardi di miliardi di miliardi di elettroni per fare un solo grammo di materia! La sua massa è infatti:me = 9.1 × 10-28 gr Il raggio dell'elettrone è così piccolo che non si è ancora riusciti a misurarlo; per questo diciamo che è puntiforme. Sappiamo inoltre che è privo di struttura interna, cioè è una particella fondamentale in quanto non composta da altre più piccole. Nell'uso comune, l'elettrone viene abbreviato con il simbolo "e-" e la sua carica elettrica per convenzione è negativa. La carica dell'elettrone Qe viene identificata come carica elementare. In questo modo, la carica di tutte le altre particelle viene riferita a quella dell'elettrone: la carica elettrica di una particella è sempre un multiplo intero o una frazione, segno a parte, della carica elementare Qe. La scoperta degli elettroni, nel 1897, da parte di j.j thompson ha messo in evidenza, per la prima volta l'esistenza delle particelle elementari, o meglio la natura non continua della materia.

Buongiorno a tutti!!!

ciao a tutti!!!

Non solo neutroni...



M1 “Nebulosa del Granchio”: i resti di una supernova esplosa nel 1054. Al centro è rimasta una stella di neutroni (una pulsar di periodo 33ms) – HST


La chimica

La chimica è la scienza, o più precisamente quella branca delle scienze naturali, che interpreta e razionalizza la struttura, le proprietà della materia e le sue trasformazioni.

Tanti saluti dal protone

Il protone è una particella dotata di carica elettrica positiva che può esistere libera o legata in un nucleo atomico. La sua scoperta viene generalmente attribuita a Ernest Rutherford, sebbene il fisico tedesco Eugene Goldstein ne avesse in precedenza ipotizzato l'esistenza per spiegare i suoi esperimenti. Il valore della sua carica è uguale a quello dell'elettrone, ma di segno opposto: 1,602 × 10-19 coulomb. Ha inoltre spin semi-intero (1/2) ed è quindi classificato come fermione. La sua massa è poco più di 1800 volte quella dell'elettrone (circa 1836) e quasi uguale a quella del neutrone: il protone ha una massa a riposo di 1,6726231 × 10-27 kg (9,3828 × 102 MeV). Tale valore non viene predetto nell'ambito del modello standard, ma è stato determinato sperimentalmente. Alcune teorie, per risolvere il problema della massa delle particelle, ipotizzano un campo scalare che permea lo spaziotempo, che interagisce con le particelle in maniera differente: da tale interazione deriverebbe la massa. Le particelle responsabili del campo vengono chiamate bosoni di Higgs, tuttavia non esistono verifiche sperimentali della loro esistenza.
Viene anche definito un raggio classico del protone:

pari a 1.5 × 10-18m, il quale però non ha alcun significato fisico.
Il protone viene iscritto alla categoria dei
barioni, in quanto è "composto" da tre quark, detti di valenza: due up e un down.
I protoni e la chimica
Il nucleo del più comune
isotopo dell'idrogeno (il prozio) è costituito esclusivamente da un protone. I nuclei degli altri atomi sono composti da neutroni e protoni tenuti insieme dalla forza forte, che contrasta efficacemente la repulsione coulombiana e consente alle particelle neutre di restare legate a quelle cariche. Il numero di protoni nel nucleo, detto numero atomico, determina le proprietà chimiche dell'atomo e la natura stessa dell'elemento.
In
chimica e biochimica il termine viene usato quasi sempre impropriamente per riferirsi allo ione dell'idrogeno in soluzione acquosa (idrogenione), mentre in realtà il protone libero in soluzione acquosa non esiste ed esiste invece il composto covalente catione idrossonio o semplicemente ossonio H3O+. In questo contesto, secondo la teoria acido-base di Broensted-Lowry, un donatore di protoni è un acido e un accettore di protoni una base.

Il decadimento del protone
In base alle conoscenze attuali di fisica particellare il protone è una particella stabile. Ciò vuol dire che esso non
decade in altre particelle. Questo è dovuto alla conservazione del numero barionico nei processi elementari. Infatti il barione più leggero è proprio il protone. Tuttavia, molti modelli teorici di grande unificazione (GUT), prevedono processi di non conservazione del numero barionico, tra cui il decadimento del protone. Quindi analizzando il decadimento protonico è possibile ricavare informazioni sulle teorie di grande unificazione. Per questo motivo nel mondo sono attivi diversi esperimenti che hanno come obiettivo quello di misurare la vita media del protone. Tale evento, però, se esiste è estremamente raro da richiedere apparati molto grandi e complessi. Attualmente esistono solo dei limiti sperimentali per i diversi canali di decadimento, tutti molto maggiori della vita media dell'universo. Ad esempio, uno dei canali di decadimento maggiormente studiato è il seguente:
p → e+ + π0
con un limite inferiore per la vita media parziale pari a 1,6*1033 anni .

Neutrone

In fisica, il neutrone è una particella subatomica senza carica elettrica e con massa a riposo di 939,57 MeV (leggermente superiore a quella del protone, pari a 938,27 MeV).
I nuclei atomici degli elementi (ad eccezione del più comune isotopo dell'idrogeno, che consiste di un singolo protone) sono composti da protoni e neutroni.

I protoni all'interno del nucleo si trasformano continuamente in neutroni e viceversa, mediante l'emissione e l'assorbimento di pioni. Il neutrone è classificato come barione, ed è costituito da due quark down e un quark up.
La caratteristica dei neutroni, che li differenzia dalle altre particelle subatomiche, è l'assenza di carica elettrica. Questa proprietà dei neutroni, che ne ritardò la scoperta, li rende molto penetranti e difficili da osservare direttamente. Le particelle cariche (come i protoni, gli elettroni e le particelle alfa) perdono energia quando passano attraverso la materia, a causa delle forze elettromagnetiche che ionizzano gli atomi con cui tali particelle si trovano a interagire. Il neutrone risente soltanto marginalmente di queste forze, mentre è soggetto all'azione della forza nucleare forte, che però ha un corto raggio d'azione ed è efficace soltanto se il neutrone si trova molto vicino ad un nucleo. Di conseguenza, un neutrone libero prosegue il suo tragitto sostanzialmente indisturbato fino a quando non urta "frontalmente" con un nucleo. A causa della ridotta sezione trasversale dei nuclei, queste collisioni avvengono molto raramente e i neutroni percorrono grandi distanze prima di collidere. Nel caso di una collisione di tipo elastico, il nucleo colpito è messo in movimento dal neutrone, con una velocità che è relativamente bassa se si tratta di un nucleo pesante; nel caso si tratti di un protone (che ha una massa approssimativamente pari a quella del neutrone), esso viene proiettato in avanti con una frazione significativa della velocità originaria del neutrone, che a sua volta rallenta. I nuclei messi in moto mediante queste collisioni sono carichi, producono ionizzazione e possono essere facilmente rilevati sperimentalmente.
L'assenza di carica del neutrone, lo rende non solo difficile da rilevare, ma anche difficile da controllare. Le particelle cariche possono essere accelerate, decelerate e deflesse da campi elettrici o magnetici, che però non hanno praticamente effetto sui neutroni. Inoltre, i neutroni liberi possono essere ottenuti solo dalla disintegrazione del nucleo; non ne esiste una sorgente naturale. L'unico mezzo per controllare i neutroni liberi è quello di porre dei nuclei sulla loro traiettoria, in modo che i neutroni vengano rallentati, deflessi o assorbiti nella collisione. Questi effetti sono di grande importanza nei reattori e nelle armi nucleari.

STORIA:
Nel 1930, in Germania, Walther Bothe e H. Becker, osservarono che se le particelle alfa del polonio, dotate di grande energia, incidevano su nuclei di elementi leggeri, specificatamente berillio, boro e litio, era prodotta una radiazione particolarmente penetrante. In un primo momento si ritenne che potesse trattarsi di radiazione gamma, sebbene si mostrasse più penetrante dei raggi gamma allora conosciuti e i dettagli dei risultati sperimentali fossero difficili da interpretare in tali termini. Il successivo contributo fu apportato a cavallo tra il 1931 e il 1932 da Irene Curie e suo marito F. Joliot a Parigi: essi mostrarono che questa radiazione misteriosa, se colpiva paraffina o altri composti contenenti idrogeno, ne provocava l'espulsione di protoni di alta energia. Ciò non era del tutto in contrasto con la supposta natura elettromagnetica della radiazione, ma una dettagliata analisi quantitativa delle misure rendeva difficile abbracciare tale ipotesi. Finalmente, all'inizio del 1932, il fisico James Chadwick, in Inghilterra, eseguì una serie di misurazioni che mostrarono come l'ipotesi dei raggi gamma fosse insufficiente a dare conto dei dati osservativi. Egli congetturò che la radiazione penetrante del berillio consistesse in particelle neutre dotate di massa approssimativamente uguale a quella dei protoni, la cui esistenza era stata congetturata più di un decennio prima, ma la cui ricerca sperimentale si era rivelata fino ad allora infruttuosa.

Hi...

E siccome il professore è romantico...

Ciao!


Buongiorno a tutti!!

Hello!

Salve a tutti...

Ciao!

Salve a tutti!

neutrone, protone e elettrone...

NEUTRONE
Particella elementare con carica nulla. Scoperto da J. Chadwich nel 1932, costituisce il nucleo degli atomi insieme al protone. Se libero ha una vita media di ca 9x10alla seconda secondi e tende a decadere in un protone, un elettrone e un antineutrino. Per spiegare la presenza di momento magnetico pur essendo nulla la carica, si suppone oggi che il neutrone sia composto da tre quark (due d e un u).

PROTONE
Particella elementare della famiglia dei nucleoni, così chiamata da E. Rutherford nel 1920, con carica uguale e opposta (positiva) a quella dell'elettrone, come è dimostrato dal fatto che l'atomo di idrogeno è elettricamente neutro. E' considerato quasi-stabile e insieme al neutrone è il costituente dei nuclei atomici. La fisica delle alte energie ha permesso di affermare che il protone è dotato di struttura interna e quindi non può essere considerato alla stregua delle particelle "elementari" come i leptoni.

ELETTRONE
Particella elementare stabile la prima ad essere identificata e studiata (J.J. Thomson, 1897) e la più leggera dotata di carica elettrica; tale carica è per convenzione considerata negativa. E' la più piccola carica libera conosciuta. Gli elettroni sono costituenti fondamentali dell'atomo, occupandone quasi tutto il volume e ruotando intorno al nucleo, in virtù di forze elettromagnetiche. L'interazione elettromagnetica fra elettroni e la relativa libertà di spostamento nei metalli (conduzione) spiegano la maggior parte dei fenomeni elettrici e chimico-fisici oggi conosciuti.

ciaoooo

bella professò

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bella professò

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bella professò

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L' elettrone

Elettrone = particella subatomica. Consiste in una carica elettrica negativa di qe = 1,602 · 10−19 C e una massa di circa 9,10 · 10−31 kg (0,511 MeV/c²).
L'elettrone viene scritto con il simbolo e−. L'antiparticella dell'elettrone è il positrone, che ha una carica elettrica positiva. Gli atomi sono formati da un nucleo (composto da protoni e neutroni) circondato da elettroni. La massa dell'elettrone è 1/1836 di quella dei neutroni e protoni.L'elettrone fa parte della classe delle particelle subatomiche dette leptoni, componenti fondamentali della materia (non scomponibili in particelle più piccole).l'elettrone ha spin semi - intero pari a 1/2, il che implica che è un fermione, ovvero, rispetta la statistica di Fermi-Dirac e il principio di esclusione di Pauli, non è quindi possibile avere più elettroni nello stesso stato.