sabato 14 marzo 2009

Elettrone: storia e caratteristiche

Le particelle fondamentali costituenti l’atomo sono tre: elettrone, neutrone e protone.Già nel 1860 William Crookes effettuò esperimenti con il tubo di Geissler (tubo a scarica con all'interno vari gas a pressione inferiore di quella atmosferica): scoprì che si generava una luce di colori diversi a seconda del gas utilizzato; questa luce partiva dal catodo (polo negativo) e fluiva verso l'anodo (polo positivo).
Questi raggi, poi definiti catodici, vennero utilizzati da Thomson per i suoi esperimenti. Nel 1874 poi il fisico irlandese George Stoney utilizzò per primo l'elettrone come unità fondamentale dell'elettrochimica, e fu il primo a dare il nome alla particella.
La scoperta della natura di particella subatomica dell'elettrone fu però fatta nel 1897 da J. J. Thomson all'interno del Laboratorio Cavendish dell'Università di Cambridge, mentre svolgeva esperimenti sul tubo catodico. Egli già nel 1895 aveva constatato, lavorando sempre sui raggi catodici, che applicando un campo magnetico ed elettrico, il rapporto tra la carica elettrica e la massa era uguale a 5,273 · 1017 e/g. Da questo si dedusse che l’elettrone ha massa a riposo di 9109 x 10-28 g. Nel 1909 poi Robert Millikan calcolò la carica elettrica dell'elettrone (pari a 1602 x 10-19 coulomb) con il famoso esperimento della goccia d'olio.

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